Il naso è un organo peculiare e complesso, di notevole valore estetico. Tuttavia, ha anche una grande rilevanza funzionale, essendo parte essenziale dell’apparato respiratorio nonchè sede di ricezione degli stimoli olfattivi.
Per rinoplastica funzionale o, ancor meglio, morfo-funzionale, si intendono gli interventi che sono mirati non solo al miglioramento della fisionomia del naso, ma anche alla correzione delle numerose condizioni patologiche di cui può soffrire l’anatomia del naso esterno o di quello interno, responsabili solitamente di un deficit respiratorio nasale.
Va sottolineato come le profonde evoluzioni della società che, attualmente, pone in alta considerazione gli attributi e la bellezza fisica, ha determinato una rapida diffusione della chirurgia estetica del corpo, del seno e del viso, ed in particolare del naso, divenendo fruibile quasi in ogni classe sociale.
D’altra parte, la chirurgia funzionale ed estetica del naso ha raggiunto, soprattutto nell’ultimo decennio, un tale affinamento da garantire uno standard di risultati chirurgicamente molto buoni, se non ottimi.
Il buon esito della rinoplastica dipende, non soltanto dall’abilità tecnica del chirurgo, ma anche dalle implicazioni psicologiche del paziente legate all’ambiente in cui vive, dove il giudizio degli altri assume importanza preminente. La rinoplastica è comunque un intervento chirurgico molto complesso, che comporta cambiamenti tali della morfologia del naso interno ed esterno che possono modificare l’aspetto del volto, oltre che migliorare la respirazione.
L’indicazione all’intervento di rinosettoplastica funzionale si pone nella scoliosi della piramide nasale, nel naso a sella, nelle malformazioni delle cartilagini alari e triangolari con conseguente alterazione della dinamica respiratoria, nelle deviazioni del setto nasale associate ad ipertrofia dei turbinati inferiori, e in tutte quelle patologie esteticamente poco rilevanti, ma che condizionano la corretta respirazione.
Dal punto di vista della metodica chirurgica, personalmente prediligo la cosiddetta rinoplastica aperta (open), per via del migliore accesso alle strutture del naso e alla migliore visuale della anatomia del setto e dei vestiboli narinali.
La cicatrice esterna che deriva da questo accesso, è veramente inconsistente e appena percettibile a distanza di pochi mesi. Indubbiamente, la rinoplastica aperta è inoltre mandatoria negli interventi di revisione, ed alle situazioni più complesse.
Per quanto attiene al decorso post operatorio, poiché la rinoplastica funzionale agisce per definizione anche sul setto, bisogna che il o la paziente tengano dei tamponi endonasali per 24-48 ore, al fine di permettere alle mucose di accollarsi nuovamente nella posizione fisiologicamente più corretta.
Le complicanze sono molteplici, dalle più banali alle più complesse, che tuttavia accadono in una percentuale di casi veramente bassa. Va comunque sottolineato che i casi in cui e necessario un reintervento correttivo non superano il 3-4 %.