La mastoplastica additiva consente di aumentare le dimensioni del seno poco sviluppato o di “riempire” il seno svuotato dopo una gravidanza o un dimagrimento.
Gli interventi di mastoplastica riduttiva consentono di rimodellare e ridurre il seno eccessivamente abbondante e cadente (ptosi).
Gli interventi di mastopessi consentono di rimodellare e ridare volume a mammelle eccessivamente cadenti (ptosiche) e svuotate, come può accadere dopo ripetute gravidanze o dimagramento. Esistono numerose tecniche chirurgiche che, a seconda della situazione di partenza, vanno considerate e discusse con il Chirurgo.
La correzione delle asimmetrie mammarie è variabile, in base alle caratteristiche del difetto. Talora, la semplice introduzione di una protesi mammaria è sufficiente per correggere il problema, mentre in casi più complessi si deve ricorrere a interventi ricostruttivi che richiedono l’ospedalizzazione.
La rinoplastica è un intervento che consente di modificare la forma della piramide nasale e della punta correggendo difetti ed alterazioni sgraditi al o alla Paziente.
La blefaroplastica è un intervento che consente di correggere borse, occhiaie, palpebre pesanti o grinzose.
Le orecchie prominenti o “a sventola” possono essere corrette a partire dai 6-7 anni di età mediante l’intervento di otoplastica.
La liposuzione (e la liposcultura) è una procedura chirurgica che consente di rimuovere efficacemente accumuli di grasso in eccesso da vari distretti corporei.
L’eccesso cutaneo a livello delle braccia, della regione ascellare, di quella toracica laterale dell’interno cosce è un inestetismo che spesso consegue ai forti dimagrimenti o a situazioni di forte rilassatezza cutanea. La brachioplastica è un intervento di “lifting” che consente di ridurre tale eccesso cutaneo.
L’addominoplastica è l’intervento che permette di correggere l’eccesso cutaneo addominale (addome pendulo) o un addome prominente.
Alcuni di questi interventi sono semplici rimodellamenti cosmetici dell’aspetto esterno dei genitali (ad es. riduzione delle piccole labbra), altri, come il vaginal tightening (restringimento della vagina, nella traduzione letterale), hanno lo scopo di incrementare il piacere fisico e costituiscono una vera e propria novità nel mondo della chirurgia estetica.
La ginecomastia si può risolvere grazie ad un intervento di chirurgia plastica ed estetica, che è simile in caso di ginecomastia sia vera che falsa (pseudoginecomastia). Si tratterà quindi di eliminare sul torace dell’uomo, dietro ai capezzoli, il tessuto mammario o adiposo presente.
Attualmente il lipofilling ha molteplici applicazioni sia in chirurgia plastica estetica che ricostruttiva. La tecnica di prelievo del grasso (che verrà poi reimpiantato) è quella della liposuzione e pertanto il lipofilling può essere utilmente abbinato ad una liposuzione o liposcultura estetica di altre sedi, quali addome e fianchi.
La Lipoemulsione Cutanea serve a ridurre il pannicolo adiposo in una sola seduta, in anestesia locale senza i rischi e disagi della liposuzione.
La rizartrosi o artrosi trapezio-metacarpale è un particolare tipo di artrosi primaria che colpisce l’articolazione alla base del pollice. Questa condizione morbosa può essere in fase iniziale controllata da una terapia medica e conservativa con tutore, mentre nel tempo può rendersi necessario un intervento chirurgico correttivo e risolutivo.
Questa condizione morbosa, caratterizzata dalla flessione progressiva e permanente delle dita della mano, può essere corretta mediante un intervento chirurgico che prevede l’asportazione del tessuto malato. Le cicatrici che ne residuano sono di varia lunghezza e generalmente poco visibili.
Questa condizione, che può coinvolgere tutte le dita e spesso si associa alla sindrome del tunnel carpale, è correggibile in via definitiva grazie ad un intervento chirurgico che prevede la sezione del primissimo tratto del canale digitale, in modo da ampliare lo spazio di scorrimento a disposizione dei tendini flessori.
Per risolvere il problema del Tunnel Carpale, si ricorre ad un intervento chirurgico che prevede la sezione di una struttura fibrosa chiamata legamento trasverso del carpo che permette di decomprimere il nervo mediano nel suo passaggio attraverso il canale carpale al polso. L’intervento permette una risoluzione della sintomatologia pressoché immediata.
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